1991 - L'ANNUNCIO DELLA NUOVA ERA
1991
L'Annuncio
della nuova era
Rubbio
(Vicenza), 1 Gennaio 1991
Festa
di Maria Santissima Madre di Dio
L'annuncio
della nuova era.
«Alla
luce della mia divina Maternità, iniziate questo nuovo anno nella
preghiera e nella fiducia. Sono vera Madre di Dio. Colui che nasce
da me nella santa notte del Natale e viene deposto con tanto amore
nella mangiatoia, circondato da tanto squallore e da una così grande
povertà, è il vero Figlio di Dio, il Verbo del Padre incarnato nel
mio seno verginale, l'Immagine della sua sostanza, lo Splendore della
sua gloria. Per Volontà di mio figlio Gesù, sono diventata anche
vostra Madre. - Come Mamma sono accanto a ciascuno di voi per
aiutarvi a realizzare, nel tempo che vi è concesso, il disegno del
vostro Padre Celeste. Questo disegno è che si compia da voi la sua
divina Volontà. E la Volontà divina è che voi diventiate santi.
Io perciò vi aiuto a camminare sulla strada della santità, perché
la divina Volontà sia da voi compiuta in maniera perfetta e così
possiate dare, nella vostra vita, la più grande gloria alla
Santissima Trinità. - Come Mamma sono accanto alla Chiesa, mia
figlia amatissima. In questi tempi la Chiesa è chiamata a vivere le
ore della agonia e del Getsemani; le ore della passione redentrice;
le ore della sua cruenta immolazione sul Calvario. All'inizio di
questo nuovo anno, sulla via del Calvario, Io incontro tutti i miei
figli: il Papa, da Me particolarmente amato, guidato e difeso, i
vescovi, i sacerdoti, i religiosi ed i fedeli. Quale pesante Croce
devono portare oggi questi miei amatissimi figli! La croce
dell'apostasia e della mancanza di fede; la croce dei peccati e degli
innumerevoli sacrilegi; la croce dell'abbandono e del rifiuto; la
croce della condanna e della crocifissione. È vicino per la mia
Chiesa il momento dello spargimento del sangue e della sua cruenta
immolazione. Soprattutto in questi tempi, Io sono sempre accanto a
questa mia figlia sofferente ed agonizzante, come lo sono stata sotto
la Croce, su cui Gesù veniva immolato per la nostra redenzione. -
Come Mamma sono accanto a questa povera umanità ammalata ed oppressa
sotto il peso del suo ostinato rifiuto di Dio e della sua Legge di
amore. Come essa si è allontanata dal Signore! Si è voluto
costruire una civiltà atea e materialista; si sono proposti nuovi
valori, fondati sulla soddisfazione di tutte le passioni, sulla
ricerca di tutti i piaceri, sulla legittimazione di ogni disordine
morale. Così all'amore è subentrato l'egoismo e l'odio; alla fede
la superbia e l'incredulità; alla speranza l'avarizia e la lussuria;
all’onestà la frode e l'inganno; alla bontà la cattiveria e la
durezza dei cuori. Satana ha cantato la sua vittoria perché ha
portato il peccato nelle anime e la divisione nelle famiglie, nella
società, nelle stesse nazioni e fra le nazioni. Così la pace non è
stata tanto minacciata come ai vostri giorni. Incominciate questo
nuovo anno sotto la grave minaccia di un conflitto, che potrà
diventare la scintilla per lo scoppio della terribile terza guerra
mondiale. Pregate, figli prediletti, fate penitenza, perché ormai
siete entrati nel tempo del grande castigo che il Signore manderà
per la purificazione della terra. Moltiplicate ovunque i Cenacoli di
preghiera che da tanto Io vi ho domandato e non lasciatevi prendere
da paura né dallo scoraggiamento. Abbiate grande fiducia nella
potente opera di intercessione e di mediazione della vostra Mamma
Celeste. La grande sofferenza che vi attende è per prepararvi alla
nascita della nuova era, che sta per giungere sul mondo. Vivete
questo nuovo anno nel mio Cuore Immacolato: è il rifugio che Io vi
ho preparato per questi tempi carichi di sofferenze per i singoli e
per i popoli. Allora non avrete paura. La vostra sofferenza
aumenterà con l'aumentare della prova che è già incominciata.
Sono l'annuncio della nuova era. Nell'oscurità profonda di questo
vostro tempo, se vivete con Me, voi potete già intravvedere il
chiarore dei tempi nuovi che vi attendono. Guardate a questa luce e
vivete nella pace del cuore e nella speranza. Se restate sempre nel
mio Cuore Immacolato, miei prediletti e figli a Me consacrati, già
da questi momenti voi potete incominciare la nuova era di santità e
di grazia, di luce e di purezza, di amore e di pace. Così, nell'ora
della grande prova, voi darete a tutti il carisma della mia materna
presenza e sarete balsamo soave ed atteso per tante ferite aperte e
sanguinanti. All'inizio di questo nuovo anno, che apre la porta
sull'ultimo decennio di questo secolo e che sarà segnato da
avvenimenti gravi e decisivi, vi racchiudo nel profondo del mio Cuore
Immacolato e vi benedico nel Nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo».
Milano,
2 febbraio 1991 (primo sabato)
Presentazione
di Gesù Bambino al Tempio
La
strada che conduce alla nuova era.
«Contemplatemi
oggi nel mistero della presentazione al Tempio del mio divino
Bambino. Con quanta docilità ed abbandono filiale Gesù si lascia
portare fra le mie braccia materne, mentre con il mio castissimo
sposo Giuseppe salgo al Tempio di Gerusalemme per soddisfare al
precetto della santa Legge del Signore. Affido il Bambino alle mani
del Sacerdote e viene così offerto al Padre come vittima e
sacrificio per il nostro riscatto. Gesù entra nella gloria del suo
Tempio, come Luce che illumina ogni uomo, per la salvezza di tutte le
genti. Il mistero, nascosto dai secoli eterni nel segreto del Padre,
in questo momento si fa manifesto non ai grandi ed ai sapienti; non
ai potenti ed agli intelligenti; non ai primi ed ai più importanti.
Esso viene svelato ai piccoli, ai poveri, ai semplici, agli ultimi,
ai puri di cuore. Così una semplice donna ed un povero vecchio,
aperti ad accogliere il dono dello Spirito, riescono per primi a
penetrare nella comprensione di questo grande mistero. "Ora
lascia o Signore che il tuo servo se ne vada in pace, perché i miei
occhi hanno contemplato il Salvatore, Luce per la rivelazione delle
genti e gloria del tuo popolo Israele". È un mistero di amore e
di dolore, di luce e di tenebra, di gioia e di sofferenza, di morte e
di vita. "Sarà posto come segno di contraddizione per la
salvezza e la rovina di molti". Ed Io vengo intimamente
associata allo svolgersi di questa divina missione: "A te, o
Madre, una spada trapasserà l'anima". Lasciatevi portare anche
voi, miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore, fra le mie
braccia materne. È giunto il momento della vostra Luce e della
vostra testimonianza. Per questo vi invito tutti ad entrare nel
tempio del mio Cuore Immacolato. Qui siete offerti alla gloria del
Padre; qui venite formati alla imitazione del Figlio; qui siete
trasformati dalla potente opera dello Spirito Santo. La vostra
sacerdotale immolazione è necessaria per la salvezza di tutte le
genti. Siete entrati nel periodo conclusivo della grande
tribolazione ed è ormai giunta per voi l'ora della grande prova, che
da tanti anni Io vi ho preannunciato. È una prova tanto grande e
dolorosa, che voi non potete neppure immaginare, ma è necessaria per
la Chiesa e per tutta l'umanità, perché possa giungere a voi la
nuova era, il mondo nuovo, la riconciliazione dell'umanità con il
suo Signore. In questi giorni Gesù sta operando in maniera molto
forte in ogni parte del mondo per realizzare il disegno del suo Amore
misericordioso. Questo disegno è per ora nascosto e chiuso nel
segreto del suo Cuore divino. Esso viene ancora oggi svelato solo ai
piccoli, ai semplici, ai poveri, ai puri di cuore. Con questi
piccoli, che si sta raccogliendo da ogni parte della terra, Gesù
instaurerà presto il suo Regno di gloria. Questa è la strada che
conduce alla nuova era. Così oggi, mentre mi venerate nel momento in
cui presento il Bambino Gesù al tempio di Gerusalemme, vi invito ad
entrare tutti nel Tempio spirituale del mio Cuore Immacolato, perché
vi possa offrire alla gloria del Signore e vi possa formare alla
semplicità ed alla piccolezza, alla povertà ed alla purezza.
Soltanto così potete diventare voi stessi la strada che conduce al
suo Regno ed essere Luce fortissima che indica a tutta la povera
umanità il cammino che porta ai tempi nuovi che vi attendono».
Brasilia
(Brasile),
26
febbraio 1991
Esercizi
spirituali, sotto forma di Cenacolo, con Vescovi e Sacerdoti del
M.S.M. di tutto il Brasile.
Non
di solo pane.
«In
questi giorni il mio Cuore Immacolato è consolato nel vedervi così
numerosi a questo continuo Cenacolo di preghiera e di fraternità.
Siete venuti da tutto il Brasile, questa terra da Me tanto amata e
dal mio Avversario sempre più insidiata. Oggi accolgo, nel giardino
del mio Cuore Immacolato, la Chiesa che qui vive e soffre, e la
vostra Patria che attraversa ancora momenti di grandi difficoltà e
di pericolo. Invito tutti i miei figli a consacrarsi al mio Cuore
Immacolato, ad entrare al più presto nel rifugio sicuro che Io vi ho
preparato per questi tempi della purificazione e della grande
tribolazione. Sono Mamma tenera e comprensiva per tutti voi. Voglio
condurvi sulla via della pace, della preghiera, della santità, di
una vostra più profonda unione con Gesù, nostro Redentore e nostro
Salvatore. Io vedo il vostro zelo nell'apostolato; conosco le vostre
grandi difficoltà; porto con voi il peso delle vostre quotidiane
sofferenze. Soprattutto guardo con amore al vostro impegno verso i
più poveri, gli emarginati, gli ultimi, nello sforzo di liberarli
dalla schiavitù della povertà e della miseria. Ma, come vostra
Mamma, vi prendo per mano e vi conduco alla comprensione della verità
tutta intera. Non di solo pane vive l'uomo. L'uomo vive anche di ogni
Parola che esce dalla bocca di Dio per nutrire la fame della sua
mente. Oltre alla povertà di beni materiali, esiste una più grande
povertà di beni spirituali. Quanti sono i miei figli che vivono
sotto il giogo di questa spirituale schiavitù! Sono coloro che
diventano vittime delle false ideologie, fondate sulla negazione di
Dio. Come dilaga l'errore dell'ateismo teorico e pratico, che porta
molti a vivere facendo a meno di Dio. Sono quelli che si allontanano
dalla Chiesa per aderire alle varie sette, che qui si diffondono
sempre di più. Questo avviene perché le menti affamate di tanti
miei figli non sono più nutrite col pane della Parola di Dio. Vi
domando di donare con abbondanza questo cibo spirituale e
soprattutto, a voi miei prediletti e figli a Me consacrati, chiedo
che diventi ancora più grande lo sforzo di comunicare a tutti la
Luce del Vangelo. Predicate il Vangelo con coraggio e senza paura;
donatelo nella chiarezza della sua integrità; annunciatelo con la
stessa forza con cui mio figlio Gesù ve lo ha predicato. Così
aiutate tutti a camminare sulla via della vera fede, nella più
grande ubbidienza al Magistero del Papa e dei Vescovi uniti con Lui.
Non di solo pane vive l'uomo. L'uomo vive anche della Grazia divina,
che Gesù gli ha donato, per nutrire la fame della sua anima. Oltre
alla povertà di beni materiali, esiste una più grande e pericolosa
povertà morale, costituita dal pesante giogo che rende tanti miei
figli schiavi del male e del peccato, delle passioni disordinate,
specialmente dell'impurità. Quanto è grande questa piaga fra voi!
Come è subdola l'insidia del mio Avversario, che spesso vi conduce a
porre tutto il vostro impegno sacerdotale nel guarire le ferite dei
poveri e degli sfruttati, per farvi così dimenticare di guardare
soprattutto alle piaghe profonde dei peccatori e dei cattivi. Donate
il cibo della Grazia di Dio a queste anime che muoiono di fame. Per
questo dovete aiutare i peccatori a tornare alla fonte della divina
Misericordia, col mettervi a loro disposizione nel Sacramento della
Riconciliazione. Questo è il tempo favorevole per voi. Questo è il
tempo della conversione e del ritorno al Signore. Figli prediletti,
diventate voi stessi i ministri solleciti della riconciliazione, per
la salvezza di tante anime, che corrono il pericolo di perdersi. Non
di solo pane vive l'uomo. L'uomo vive anche del Pane vivo disceso dal
cielo per nutrire la fame del suo cuore. Quanti vivono oggi sotto la
terribile schiavitù dell'orgoglio, dell'egoismo sfrenato,
dell'avarizia, dell'odio, della violenza, di una grande incapacità
di amare. La strada che vi conduce alla salvezza è solo quella della
comunione e dell'amore. Per questo Gesù vi ha fatto l'inestimabile
dono della Santissima Eucarestia. Gesù si fa presente
nell'Eucarestia per essere il cibo della vostra vita spirituale e per
formarvi ad una vera capacità di amore. Gesù si dona a voi
nell'Eucarestia per amare in voi, con voi e per mezzo di voi. - Gesù
Eucaristico è il Pane vivo disceso dal cielo, il cibo da mangiare
per non avere più fame, l'acqua da bere per non avere più sete. -
Gesù Eucaristico vuole diventare oggi il Buon Samaritano per la
vostra Chiesa tanto divisa e sofferente e per la vostra Patria tanto
ammalata e minacciata. - Gesù Eucaristico vuole condurvi tutti
sulla strada dell'amore, della riconciliazione, della comunione,
della pace, della misericordia e della salvezza. Imparate da Lui che
è mite ed umile di cuore e troverete riposo per le vostre anime.
Quest'anno il Brasile celebra il suo Congresso Eucaristico Nazionale.
Che la vostra Chiesa e la vostra Patria si prostrino in atto di
profonda adorazione a Gesù Eucaristico. Oggi Io domando a tutti di
spalancare le porte a Gesù Cristo che viene. Sono la Madre del
secondo Avvento e la porta che si apre sulla nuova era. Questa nuova
era coinciderà con il più grande trionfo del Regno Eucaristico di
Gesù. Per questo vi invito, in questo anno straordinario, a fare
rifiorire ovunque il culto di adorazione, di riparazione e di amore
alla Santissima Eucarestia. Nelle vostre Chiese tornate ad esporre
il Santissimo Sacramento per le solenni ore di adorazione pubblica.
Diventi l'Eucarestia il centro della vostra preghiera, della vostra
vita, del vostro culto e delle vostre riunioni ecclesiali. Così,
ancora oggi, Gesù Eucaristico, con la sua Parola, nutrirà la fame
delle menti; con la sua Grazia, nutrirà la fame delle anime; con il
suo Amore, nutrirà la fame dei vostri cuori. E sarà Gesù
Eucaristico a darvi finalmente il grande dono della vera liberazione
da ogni forma di schiavitù fisica, spirituale e morale. Allora in
tutti voi risplenderà la grande dignità di figli di Dio, da Lui
creati, amati, redenti, santificati e salvati. Uscite ora da questo
vostro Cenacolo e diventate gli apostoli di questa nuova
Evangelizzazione in tutto il Brasile. Io vi accompagno col mio amore
immacolato e vi sostengo con la mia materna benedizione».
Rubbio
(Vicenza), 28 marzo 1991.
Giovedì
Santo.
La
Pasqua dell'Amore e del Dolore.
«Figli
prediletti, oggi è la vostra festa, perché è il giorno della
nascita del vostro Sacerdozio. Nell'ultima Cena, con le parole: -
"Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio Corpo; bevetene
tutti, questo è il Calice del mio Sangue" -, Gesù istituisce
il nuovo Sacrificio, il patto della nuova ed eterna alleanza. Con le
parole che rivolge agli apostoli: "Fate questo in memoria di
Me", istituisce il suo nuovo Sacerdozio. A questo nuovo ed
eterno Sacerdozio di Cristo siete stati associati anche tutti voi,
miei figli prediletti, che avete partecipato del segno indelebile del
carattere sacerdotale, nel giorno della vostra Ordinazione
Presbiterale. Ed oggi ricordate questo dono, rinnovando la vostra
piena disponibilità al servizio di Cristo e dei fratelli, riuniti
attorno ai vostri Vescovi, durante la concelebrazione della santa
Messa crismale, che vi consente di esprimere, in maniera così
profonda e visibile, l'unità che c'è fra voi, il vescovo e Cristo.
In questo giorno vi domando di rinnovare il vostro atto di amore
completo e totale a Gesù. Vivete i momenti del suo così grande
patire. Entrate con Lui nell'Orto degli Ulivi, per vivere la sua
stessa Agonia del Getsemani. Quanto Gesù ha atteso questo giorno!
"Ho ardentemente desiderato di mangiare questa mia Pasqua con
voi, prima del mio patire". È la Pasqua dell'Amore. È la
Pasqua della istituzione del Sacrificio dell'Amore; è la Pasqua del
sacramento dell'Amore; del nuovo comandamento dell'amore; del
servizio dato come atto perfetto dell'amore; della preghiera per la
unità di tutti voi, come compimento dell'amore. È la Pasqua del
Dolore. Ecco che appena Gesù entra nell'Orto degli Ulivi,
un'angoscia profonda lo prende e quasi lo paralizza. Si sente vittima
innocente, agnello immacolato, ostia immolata, su cui è caricato
tutto il peccato del mondo. In un istante ha la chiara visione di
ogni particolare della sua dolorosa ed obbrobriosa Passione. Allora,
con la voce profonda che sale da tutta la sua divina Persona, si
affida al Padre. "Padre, se è possibile, passi da me questo
Calice". Si prostra per terra, prega, geme, piange, fremiti
profondi scuotono tutto il suo Corpo, che comincia a sudare
abbondantemente e le gocce di sudore si mutano in gocce di sangue. Ha
bisogno di conforto. Lo chiede ai tre discepoli più amati: Pietro,
Giacomo e Giovanni. Per tre volte va da loro, oppresso da tanto
soffrire; per tre volte li trova addormentati. Io sono lontana con la
mia presenza, ma con l'anima e con il cuore sono sempre accanto a mio
Figlio. E così la sola creatura terrena, che lo assiste anche in
quei momenti di angosciosa agonia, è sua Madre. Confortato da questo
mio spirituale e materno aiuto, Gesù si offre in atto di perfetto
abbandono: "Padre, sia fatta non la mia, ma la tua volontà".
Allora dal Padre gli è inviato l'Angelo, con il calice di soave
conforto, di divina consolazione, per dargli il coraggio di procedere
verso l'incontro con il traditore ormai giunto. "Colui che mi
tradisce è vicino". Figli prediletti, nella vostra vita
sacerdotale, si deve rinnovare il grande mistero di amore e di dolore
del vostro divino fratello Gesù. Anche voi siete chiamati ad entrare
nel Getsemani di questi ultimi tempi, che preparano la vostra
sacerdotale immolazione, per la nuova era che vi attende. Quante
volte il peso dei dolori vi opprime; le forze del male vi
paralizzano; le incomprensioni vi segnano; le opposizioni vi fermano;
i peccati di questa umanità vi schiacciano; i tradimenti vi
prostrano. "Padre, se è possibile, passi da noi questo Calice".
Figli prediletti, non cercate umane consolazioni o superficiali
conforti. È mio compito materno donarvi quel calice di conforto, che
il Padre Celeste vi ha preparato. Così venite da Me aiutati a
compiere oggi il solo Volere del Padre. Affidatevi tutti al mio Cuore
Immacolato, perché vi possa condurre sulla strada della Divina
Volontà. E vivete con Me, nel Getsemani di questi ultimi tempi, la
vostra Pasqua di Amore e di Dolore, in attesa della nuova era che
ormai vi attende».
Rubbio
(Vicenza), 29 marzo 1991.
Venerdì
Santo.
L'Uomo
di tutti i tempi.
«Raccoglietevi
nel giardino del mio Cuore Immacolato, figli prediletti, per vivere
insieme a Gesù le ore terribili della sua dolorosa Passione. È il
venerdì santo. È il giorno della sua condanna e della sua morte
sulla Croce. Dopo avere passato tutta la notte, fra gli insulti ed il
vilipendio dei componenti e dei servi del Sinedrio, a giorno
inoltrato, Gesù è condotto davanti a Pilato. Qui avviene un secondo
e più umiliante processo. Davanti a grande folla aizzata contro di
Lui, di fronte ai capi religiosi che lo accusano di bestemmia e di
sacrilegio, Gesù, mansueto come un agnello che muto si lascia
condurre al macello, assiste in augusto silenzio a tutto lo svolgersi
dei fatti. L'iniziale onestà di Pilato, che non trova alcuna colpa
contro di Lui; "Se non fosse colpevole, non te lo avremmo
portato qui!" L'incipiente paura della folla; il dubbio sulla
realtà della sua Parola: "Sei tu Re?"; il tentativo di
salvarlo, proponendo la sua liberazione al posto di Barabba; il
timore delle grida del popolo; il terrore del giudizio di Roma: "Se
liberi costui, sei nemico di Cesare". E così, con viltà,
Pilato segna la sua condanna a morte. Consegna Gesù ai soldati
perché venga flagellato. Il suo corpo è reso tutto una piaga viva e
profonda dagli strappi che incidono nella sua carne immacolata i
terribili flagelli romani. Poi viene incoronato di spine. Le spine
gli aprono rivoli di sangue, che scendono dal suo capo e sfigurano il
suo Volto; e lo percuotono e lo ricoprono di sputi e di insulti. "Lo
abbiamo visto percosso e umiliato; non più sembianza umana aveva il
suo volto". L'ultima trovata più cattiva e crudele: lo
ricoprono di uno straccio scarlatto, come porpora; gli mettono fra le
mani una canna come scettro e lo conducono a Pilato, che lo presenta
alla folla: Ecco l'Uomo! Ecco l'Uomo di tutti i tempi. Su di Lui, nel
Getsemani, si sono posati tutti i peccati del mondo; nel Pretorio si
sono caricati i dolori, le umiliazioni, i vilipendi, gli
sfruttamenti, le schiavitù di tutti gli uomini. È l'Uomo di tutti i
tempi. Gli uomini che erano prima di Lui sono vissuti nella speranza
di vedere questo suo giorno ed in Lui hanno trovato la salvezza. Egli
è Colui che in Abele fu ucciso, in Isacco fu legato ai piedi, in
Giacobbe andò pellegrino, in Giuseppe fu venduto, in Mosè fu
esposto sulle acque, nell'Agnello fu ucciso, in Davide fu
perseguitato e nei profeti fu disonorato. È l'Uomo di tutti i tempi.
Per il dono della sua Redenzione, sono chiamati a vivere in comunione
di vita con Dio tutti gli uomini che sono vissuti dopo di Lui. Ha
portato sul suo Corpo le sofferenze di tutte le vittime dell'odio,
della violenza, delle guerre; ha racchiuso entro le sue ferite il
sangue sparso da milioni di bimbi innocenti, uccisi ancora nel seno
delle loro madri. È stato flagellato da tutti i dolori, dalle
malattie, specialmente dai mali inguaribili che dilagano; è stato
coronato di spine in coloro che soccombono alle false ideologie, agli
errori che portano lontano dalla fede, all'orgoglio ed all'umana
superbia. È stato vilipeso nei piccoli, nei poveri, negli
emarginati, negli ultimi, negli sfruttati. È stato sputacchiato nei
rifiutati e nei disperati. È stato esposto al ludibrio in coloro che
espongono come merce la dignità del proprio corpo. Ecco l'Uomo. Ora
porta su di Sé il legno della condanna; sale verso il Calvario,
s'incontra con me, sua Madre trafitta; è inchiodato al patibolo,
viene innalzato sulla Croce. Le tre angosciose ore della sua Agonia,
accanto a Me sua Madre ed a Giovanni, l'apostolo prediletto. Infine
il suo atto di completo abbandono al Padre e la sua morte sulla
Croce, verso le ore 15 di questo giorno. Ecco veramente l'Uomo di
tutti i tempi. In Lui è vissuto, è stato redento e salvato ogni
uomo, dal primo, Adamo, fino all'ultimo che si troverà sulla terra
alla fine dei tempi. Con l'aiuto di Giovanni, di Giuseppe d'Arimatea
e delle pie donne, lo porto al sepolcro, ove viene deposto fino
all'alba del primo giorno dopo il sabato. La sua divina resurrezione
è la prova più grande che solo Lui è l'Uomo di tutti i tempi. È
l'Uomo dei tempi nuovi. Perché solo in Lui risorgeranno tutti gli
uomini vissuti, morti, sepolti e consumati in arida polvere. Allora,
pur nel grande deserto del vostro tempo, vivete con Me queste ore
della sua Passione e della sua morte sulla Croce. Vivetele nel
silenzio, nel raccoglimento, nella preghiera, in dolce intimità di
vita col vostro divino fratello Crocifisso. Perché solo in Lui si
compiranno i tempi nuovi che vi attendono, quando tornerà a voi
nella gloria, e si prostreranno davanti a Lui tutte le potenze del
cielo, della terra e dell'inferno, a perfetta gloria di Dio Padre».
Rubbio
(Vicenza), 30 marzo 1991.
Sabato
Santo.
Nel
lungo sabato santo.
«Figli
prediletti, viviamo insieme questo giorno del sabato santo. Gesù
riposa esanime nel nuovo sepolcro, ove è stato deposto. Io veglio
nella fiducia, nella preghiera, nella speranza e nell'attesa. È il
giorno del vostro spirituale riposo. È il primo giorno della mia
spirituale maternità. In questi ultimi tempi diventi più forte il
vostro impegno di vivere in unione di vita con la vostra Mamma
Addolorata. È un lungo sabato santo, che sta ormai per finire.
Allora diventi più intensa la vostra preghiera. Non lasciatevi
assorbire né prendere dall'azione e da eccessiva preoccupazione. Nei
momenti della sofferenza, nei dolori degli ultimi tempi che vivete,
vi invito a vegliare con Me in assidua preghiera. Nel lungo sabato
santo, che state vivendo, vegliate con Me nella fiducia e nella
speranza. Nel sepolcro del vostro lungo sabato santo viene per sempre
sepolta l'iniquità e la miseria umana; sono deposti il male ed il
peccato, l'orgoglio e l'odio, l'impurità e la superbia, ogni forma
di corruzione e di morte. Nel lungo sabato santo di questi vostri
ultimi tempi, dovete soprattutto vegliare con Me nell'attesa. Ciò
che mi ha reso più lieve il grande dolore di questo giorno, era la
certezza che Gesù sarebbe gloriosamente risorto. Al sabato del
sepolcro sarebbe succeduto il primo giorno della Resurrezione. Pur
vivendo ancora il dolore, la fatica, la sofferenza, la morte di
questo lungo sabato santo, vivete con Me nell'attesa. Gesù tornerà
sulle nubi del cielo per instaurare il suo Regno di gloria e fare
nuove tutte le cose. Figli prediletti, vivete con Me oggi,
nell'attesa di questo suo ritorno».
Rubbio
(Vicenza), 31 marzo 1991.
Pasqua
di Resurrezione.
Madre
della gioia.
«Partecipate
con Me alla gioia di tutto l'universo, figli prediletti. Gesù è
risorto. È passata l'ora tenebrosa del Getsemani e del Calvario. In
tre giorni si è compiuto il più grande mistero della storia: il
tradimento, il giudizio, la condanna, il Calvario, l'agonia, la morte
ed il nuovo sepolcro. Tutto è passato. Gesù è risorto! Gesù è
vivo in mezzo a noi. Sia grande la vostra gioia, insieme con Me che
sono la Madre della gioia. Da quando Gesù mi è apparso nello
splendore del suo Corpo glorioso, il mio Cuore si è riempito di una
così grande pienezza di gioia, che non l'ha abbandonata mai più.
Nulla turbi ormai la gioia profonda della vostra umana esistenza. Non
il peccato, che è stato cancellato; non il dolore, che è stato
redento; non la morte, che è stata vinta per sempre. Il vostro
cammino terreno ripercorre le tappe dello stesso cammino di Cristo.
Siete ancora nel momento della purificazione e della sofferenza, del
Getsemani e del Calvario. Ma oggi aprite le porte del vostro cuore
solo alla gioia, con Me che sono la Madre della vostra gioia. Il
Cristo risorto e vivente fra voi ordina tutti gli avvenimenti al
compimento del suo divino disegno e predispone ogni cosa perché
possa giungere presto a voi il suo Regno di gloria».
Milano,
4 maggio 1991.
-
° sabato del mese.
I
tempi della vostra testimonianza.
«Con
questo primo sabato del mese di maggio iniziate il periodo di tempo
che è dedicato ad una mia particolare venerazione. In questo mese di
maggio vi voglio maggiormente uniti a Me per farvi crescere nella
vostra vita di consacrazione fino alla piena maturità. Sono giunti i
tempi della vostra maturità. Questi sono i tempi della vostra
testimonianza. Date a tutti la testimonianza di essere a Me
consacrati. La vostra vita sia illuminata dalla mia presenza materna
e diffondete attorno a voi il carisma della mia santità, della mia
purezza, della mia misericordia, della mia carità, della mia
tenerezza. Chi vede voi deve vedere la potenza della mia Luce; chi
incontra voi deve trovare il balsamo soave della mia misericordia.
Donate il mio aiuto ai lontani, ai poveri, agli ammalati, ai
peccatori, ai disperati. Venite con Me, vostra materna Pastora, alla
ricerca di tante pecorelle che si sono smarrite e corrono il pericolo
di morire di fame e di freddo. Donate a tutti la testimonianza di
camminare con Me sulla strada della fede. In questi tempi gli errori
dilagano in maniera così vasta e profonda che voi non potete neppure
immaginare. Molti perdono la fede e l'apostasia si espande sempre più
nella Chiesa come un terribile cancro che si è diffuso in tutte le
sue membra. Voi siete chiamati a seguirmi sulla strada della fede
eroica e pura. Io vi faccio il dono di mantenervi nell'integrità
della fede perché possiate illuminare i miei figli in questi tempi
di grande oscurità. Per questo vi domando di essere fortemente uniti
con il Papa, che ha da Gesù il grande compito di confermare tutti
nella verità della fede cattolica. Donate a tutti la testimonianza
di camminare con Me sulla strada della preghiera. La preghiera è la
forza della Chiesa; la preghiera è necessaria per la vostra
salvezza. La preghiera fatta con Me vi può ottenere il dono della
seconda Pentecoste. Solo con la preghiera potete entrare nella nuova
era che vi attende. Allora vi invito a chiamare tutti alla preghiera.
Moltiplicate i Cenacoli di preghiera che vi ho domandato. Voglio che
siate voi Sacerdoti a dare per primi l'esempio di partecipare a
questi Cenacoli. Poi domando che, in questi tempi decisivi, si
diffondano i Cenacoli fra i bambini, fra i giovani e nelle famiglie.
È giunta l'ora in cui tutta la Chiesa deve raccogliersi con Me in
preghiera nel Cenacolo spirituale del mio Cuore Immacolato. Donate a
tutti la testimonianza di camminare con Me sulla strada della
santità. Il mio Cuore Immacolato deve essere onorato e glorificato
dalla Chiesa e da tutta l'umanità. Per questo voglio portarvi ad
una grande santità. Così per mezzo di voi, piccoli bambini a Me
consacrati, la Chiesa tutta potrà essere illuminata e trasformata
dalla stessa santità della vostra Mamma Celeste. Vi porto sulla
strada della perfetta imitazione di Gesù, della piccolezza e
dell'umiltà, del disprezzo del mondo e di voi stessi, dell'esercizio
eroico di tutte le virtù, di un grande amore alla Santissima
Eucarestia. Siete ormai dentro i tempi decisivi che vi portano alla
nuova era. Siete dentro i miei tempi. In questi giorni di grande
oscurità, la vostra luce risplenderà sempre più forte fino ad
avvolgere coi suoi raggi e ad illuminare le anime, la Chiesa e tutta
l'umanità».
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