1984 - DOMANDO A TUTTI LA CONSACRAZIONE
1984
Domando
a tutti la Consacrazione
1
gennaio 1984
Festa
di Maria Santissima Madre di Dio
Fatevi
coraggio.
«Iniziate
questo nuovo anno nella luce della mia divina maternità. Figli
prediletti, questa festa deve essere per tutti voi un segno di
fiducia e di speranza. Fatevi coraggio: Io sono la Madre della
Grazia e della Misericordia. Se il nuovo anno si apre in mezzo a nubi
che minacciose si addensano all'orizzonte, se l'umanità è incapace
di trovare la strada del suo ritorno a Dio, se nel mondo aumentano le
forze disgregatrici del male e della morte, se la insicurezza e la
paura segnano il trascorrere dei vostri giorni, guardate a Me come
alla Madre della divina Misericordia. Oggi mi chino su questa
generazione, tanto ammalata e minacciata, con l'amore che una madre
ha verso i figli più bisognosi ed esposti al pericolo. Con le mie
mani immacolate raccolgo tutte le sofferenze e le immense miserie
dell'umanità e le presento al Cuore di mio Figlio Gesù, perché
Egli faccia discendere sul mondo il fiume del suo amore
misericordioso. Fatevi coraggio, perché Gesù vi ama con la sua
divina tenerezza e la vostra Mamma Celeste è sempre fra voi, per
condividere difficoltà e pericoli. Fatevi coraggio: Io sono la
Madre del Salvatore e del vostro Redentore. Gesù vi ha per sempre
redenti sulla Croce, soffrendo e morendo per voi. Il suo sacrificio
ha un valore infinito, al di sopra del tempo. Il suo Sangue, le sue
ferite, la sua dolorosa agonia, la sua atroce morte sulla Croce hanno
valore di salvezza anche per questa vostra generazione che senza di
Lui andrebbe perduta. Questo suo Sacrificio è misticamente
rinnovato in ogni Santa Messa che viene celebrata. Al generale e
rinnovato rifiuto di Dio, risponde ancora, con infinita capacità di
riparazione, la sua rinnovata e accorata preghiera: "Padre,
perdona loro, perché non sanno quello che dicono e quello che
fanno". Al dilagare del peccato e del male oggi alla divina
Giustizia, viene nuovamente offerto il sangue innocente del vero
Agnello di Dio, che toglie tutti i peccati del mondo. Alla minaccia
della guerra e della distruzione, risponde la certezza della reale
presenza fra voi di Gesù nell'Eucaristia, che è la Vita e per
sempre ha vinto il peccato e la morte. All'inizio di questo nuovo
anno, guardate a Gesù vostro Redentore e alla vostra Mamma Celeste,
che vi consola e vi conduce a penetrare il mirabile disegno della
vostra salvezza. Fatevi coraggio: Io sono la Madre e la Regina della
pace. Attraverso Me verrà a voi la pace. Ascoltate la mia voce e
lasciatevi condurre da Me con docilità. Alla vigilia delle grandi
prove che vi attendono, nella minaccia, ormai da tutti temuta, di una
nuova guerra spaventosa, sappiate che la mia presenza fra voi,
confermata oggi in tanti modi e con tanti prodigi, è un segno che vi
dice come, alla fine della grande sofferenza, solamente il mio Cuore
Immacolato trionferà. Sarà in tutto il mondo la grande vittoria
dell'amore e della pace!».
Santuario
di Castelmonte (Udine), 21 gennaio 1984
(Durante
la Concelebrazione, subito dopo il Vangelo)
Festa
di Sant'Agnese v.n.
Il
mio libro.
«Raccolgo
l'omaggio da voi, che siete venuti quassù nel mio Santuario, per
dire alla vostra Mamma Celeste grazie per il libro. Il "Mio
libro" quante difficoltà ha incontrato, ma quanto bene esso ha
già fatto, in ogni parte del mondo, ormai tradotto in tante lingue!
È stato lo strumento che ha portato all'anima e al cuore di tanti
figli prediletti la voce della Mamma Celeste, la manifestazione del
mio materno disegno, l'invito a raccogliervi tutti nel rifugio del
mio Cuore Immacolato. Come deve essere letto questo libro? Con la
semplicità di un bambino che ascolta la mamma. Egli non domanda
perché parla, o come parla, o dove lo conduce con le sue parole.
L'ama e l’ascolta: fa quanto dice. Allora il bambino è felice,
perché si sente così guidato e illuminato dalla mamma e, condotto
da lei e formato dalle sue parole, ogni giorno cresce nella vita.
Così deve essere per voi. Leggetelo con semplicità, senza porvi
tanti problemi: come parlo, perché parlo, dove parlo. A Me
interessa solo che viviate quanto vi ho detto. Allora il vostro cuore
verrà scaldato d’amore, la vostra anima sarà illuminata dalla mia
Luce e Io vi trasformerò interiormente, per condurvi ogni giorno a
fare quello che piace al Cuore di Gesù. Se siete a me consacrati,
Io vi prendo come siete, con i vostri limiti, con i vostri difetti e
peccati, con la vostra fragilità, ma poi ogni giorno vi trasformo,
per condurvi a essere secondo il disegno che Dio ha affidato al mio
Cuore Immacolato. Cosa dico in questo mio libro? Io traccio una
strada semplice e bella, ma difficile (oh, quanto difficile!), che
bisogna percorrere, se volete vivere la consacrazione. Vi insegno
come si vive; vi formo concretamente a vivere con Me. Vi dico le
cose che più mi stanno a cuore, perché sono le stesse che Gesù vi
ha detto nel Vangelo, che oggi deve essere vissuto con la semplicità
dei piccoli, con l'ardore dei martiri, con la fedeltà di coraggiosi
testimoni: deve essere vissuto alla lettera. Così Io vi chiamo alla
preghiera, alla penitenza, alla mortificazione, alla pratica delle
virtù, alla fiducia, alla speranza, all'esercizio di una sempre più
perfetta carità. Questo è quanto Io voglio dirvi. Non fermatevi
perciò alle predizioni che vi dono, cercando di farvi comprendere i
tempi che vivete. Come mamma, vi dico i pericoli che correte, le
minacce che incombono, quanto potrebbe capitarvi di male, solo perché
questo male può essere ancora da voi evitato, i pericoli possono
essere sfuggiti, il disegno della Giustizia di Dio può essere sempre
mutato dalla forza del suo Amore Misericordioso. Anche quando vi
predico i castighi, ricordate che tutto, in ogni momento, può essere
cambiato dalla forza della vostra preghiera e della vostra penitenza
riparatrice. Non dite dunque: "Quanto ci hai predetto, non si è
avverato," ma ringraziate con Me il Padre Celeste, perché dalla
risposta di preghiera e di consacrazione, dalla vostra sofferenza,
dalla immensa sofferenza di tanti miei poveri figli, Egli sposta
ancora lo spazio della Giustizia, perché fiorisca quello della
grande Misericordia (..)».
Zompitta
(Udine), 24 gennaio 1984
Festa
di San Francesco di Sales
I
miei segni.
«Figli
prediletti, accolgo questo Rosario, che insieme recitate con tanto
amore e con tanto fervore. Come Mamma voglio dirvi che sono qui
assieme a voi, rappresentata dalla statua che avete qui. Ogni mia
statua è segno di una mia presenza e vi ricorda la vostra Mamma
Celeste; perciò deve essere onorata e collocata nei luoghi di
maggior venerazione. Come guardate con amore una fotografia di una
persona cara, perché vi trasmette ricordo e figura, così dovete
guardare con amore ogni immagine della vostra Mamma Celeste, perché
vi trasmette il suo ricordo, anzi diventa segno particolare della sua
presenza fra voi. Quanto Io sono addolorata dal fatto, oggi così
frequente, di essere estromessa dalle chiese! Talvolta vengo posta
al di fuori, in un corridoio, come un gingillo qualsiasi; talvolta
sono messa in fondo alla chiesa, sicché nessuno dei miei figli mi
può venerare. Segno di quanto gradisco la giusta venerazione data
alle mie immagini, è anche ciò che opero, attraverso questa piccola
statua. È un triplice segno che vi dono. Quello dei miei occhi che
improvvisamente si ravvivano, quello del colore del mio viso che
trascolora, e quello del mio Cuore che emana profumo, or lieve or più
forte. Col segno che vi dono con gli occhi, voglio indicarvi che la
vostra Mamma Celeste, mai come in questi tempi, vi guarda con i suoi
occhi misericordiosi. Ella non è lontana da voi: vi conosce in tutte
le difficoltà in cui vi trovate, nei momenti difficili che vivete,
con tutte le sofferenze che vi attendono, con la grande croce che
dovete portare. E con questi occhi guardo tutti: ai lontani, agli
atei, ai drogati, ai miei poveri figli peccatori, per conoscerli così
come sono, per aiutarli, per guidarli sulla strada del bene, del
ritorno a Dio, della conversione, della preghiera, del digiuno e
della penitenza. In maniera particolare guardo a voi, miei
prediletti, oggetto della mia compiacenza materna; soprattutto guardo
a voi prediletti del mio Movimento Sacerdotale, che formate per Me
l’oggetto del mio compiacimento. Vi guardo e vi illumino della mia
stessa bellezza. In voi rifletto il mio candore di Cielo. Dovete
essere gigli per la vostra purezza, rose per il vostro profumo,
ciclamini per la vostra piccolezza; componete così questa bella
corona di amore, che fa fiorire la corona spinosa del mio dolore.
Col segno che vi dono con il colore del viso, voglio indicarvi che
sono Mamma per tutti, e oggi partecipo a tutte le vostre necessità e
godo delle vostre gioie, ma soffro pure delle vostre numerose
sofferenze. Quando una mamma è contenta e trasalisce di gioia, voi
vedete il suo viso diventar rosso; quando è preoccupata per la sorte
dei figli, la vedete tutta sbiancare nel suo volto. Se questo avviene
di una mamma terrena, avviene anche per Me, e il segno che vi do,
così umano e materno, è per dirvi che da Mamma partecipo veramente
ai momenti di tutta la vostra esistenza. Quando soffrite, Io soffro;
quando gioite, Io gioisco; quando siete buoni, Io trasalisco di
gioia; quando mi amate, arrossisco tutta per la gioia che mi date.
Col segno che vi dono con il profumo, che emano forte e meno forte,
voglio indicarvi che Io sono sempre fra voi, ma specialmente quando
ne avete più bisogno. Se non sentite il profumo o lo avvertite in
maniera molto lieve non è perché Io non vi ami o perché siete
cattivi. La mamma ama di predilezione misericordiosa anche quelli che
hanno maggiore bisogno di lei. Capite allora perché la mia materna
compassione va verso i peccatori: tutti, ma specialmente i più
lontani, i più bisognosi della divina Misericordia. Apparsa a
Fatima, vi ho insegnato a pregare Gesù così: "Porta in Cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua
misericordia". Io amo tutti, a cominciare dai più lontani, da
questi miei figli peccatori, di cui sono il sicuro e materno rifugio.
Guardate i miei occhi misericordiosi, che versano lacrime di dolore e
di compassione. In tante parti Io do questo segno, facendo scendere
dai miei occhi lacrime copiose, persino di sangue. Per dare il segno
della mia presenza e accordare alla vostra vita un sostegno sicuro e,
nelle tribolazioni che vivete, invitarvi alla gioia e alla fiducia,
in tante parti del mondo, Io ancora dono i miei materni messaggi, che
vi partecipano la certezza che vi seguo e sono con voi, che vivo con
voi, vi preparo ogni cosa, vi conduco per mano, sulla strada
difficile di questo tempo di purificazione. Segno profumato della
mia materna presenza, sono le apparizioni, che Io ancora compio in
molte regioni della terra. Sì, in questi tempi appaio in Europa, in
Asia, in Africa, in America e nella lontana Oceania. Tutto il mondo
è avvolto nel mio manto. Nella lotta ormai conclusiva fra Me e il
mio Avversario, la mia presenza straordinaria vi dice che già è
incominciata la mia vittoria. Figli miei prediletti, quanto vi amo!
A voi, cui tanto ho dato, domando di amarmi di più (..)».
San
Marco (Udine), 28 gennaio 1984
Festa
di San Tommaso d'Aquino
Il
mio dono per voi.
«
(. .) Nella vita tutto vi è disposto, in ogni particolare, dalla
Provvidenza di Dio Padre e dalla vostra Mamma Celeste: i momenti di
sofferenza, quelli delle prove spirituali e di interiori difficoltà,
i momenti di gioia e di consolazione, i momenti di particolare
fervore e di unione con Me. Tutto è dono di Dio per voi, che Gesù
vi dà attraverso il Cuore Immacolato della vostra Mamma Celeste. Per
questo è anche un mio dono. Quando il mio Cuore, che è ripieno di
grazia e di amore, si apre e riversa su di voi la mia materna
predilezione che vi incoraggia e vi consola, cos'è questo aprirsi
della mia materna tenerezza, della pienezza del mio Cuore Immacolato,
se non un regalo che vi faccio? Compito della Mamma è di preparare
ogni giorno questo dono per i suoi figli. Per tutti. Per i più
lontani è un dono di misericordia e di perdono; per i peccatori è
un dono doloroso di richiamo sulla strada del bene; per tanti
sofferenti è un dono di compassione e di conforto; per tutti i
moribondi è un dono di sostegno a chiudere bene la loro vita quaggiù
e a spalancare la porta d’oro della vita che li attende. Per voi,
miei prediletti, il dono è di particolarissima predilezione, che si
esprime nell’ordinare ogni cosa e nel disporre ogni circostanza
della vostra giornata come un ricamo tutto bello, tessuto con le dita
della vostra Mamma Celeste. Lo stare insieme fra voi, il
raccogliervi in orazione, il recitare spesso la mia preghiera del
Santo Rosario, il volervi bene, così anche con le vostre debolezze e
umane miserie, tutto è un dono del mio Cuore Immacolato. Camminate
sempre uniti, tenendovi per mano come tanti fratellini, pregando
insieme, amando insieme, gioendo e soffrendo insieme, perché Io
ormai vi ho rivelato il mio disegno, che si deve svolgere in una più
perfetta unità. Dono del mio Cuore Immacolato, oh! sì
particolarissimo dono, è pure il libro che contiene i miei messaggi.
Nel mio libro è già svelato ciò che voi dovete conoscere. Se lo
sapete leggere, c'è tutto il mio disegno nella sua preparazione,
nella sua dolorosa attuazione, nel suo luminoso e vittorioso
compimento. Leggetelo, figli miei prediletti, meditatelo, vivetelo.
Non abbiate dubbi: Io vi parlo. Attraverso quelle parole sono
presente e mi manifesto. Capirete solo domani il valore di questo mio
materno messaggio. Un dono del mio Cuore Immacolato è il disegno
che vi ho svelato. Quando vi parlo, Io uso le vostre parole umane, ma
mentre voi parlate attraverso l'esperienza che avete della vostra
vita terrena, Io vi parlo attraverso la Luce del Paradiso. Nel Cuore
di mio Figlio Gesù e nel profondo mistero della Santissima Trinità,
si compone un’unica realtà che lega, in una vera comunione di
vita, il presente, il passato e il futuro; la Chiesa che trionfa e
gode nel Cielo, quella che soffre e si purifica nel Purgatorio e
quella che lotta ancora pellegrina sulla vostra povera terra. Nella
visione di questa divina comunione che ormai ci unisce, vi parlo
sempre nella luce dell’eternità, così che per Me non c'è
differenza fra i miei figli che vivono qui in Paradiso, fra quelli
che sono ancora in Purgatorio e quelli che ancora camminano sulla
terra. Per questa ragione Io vedo a voi vicini, ancora membri quanto
mai preziosi del mio Movimento, i vostri fratelli e i miei prediletti
che sono giunti quassù e compongono una armonia tanto bella.
Sentiteli accanto a voi questi vostri fratelli Sacerdoti, che sono
giunti quassù, perché fanno sempre parte del mio Movimento.
Sentiteli membri vivi, operanti, combattenti preziosi della mia
schiera vittoriosa, che combatte ai miei ordini. Dono del mio Cuore
Immacolato per la Chiesa è questo mio Movimento: esso è solo opera
mia. Da undici anni lo diffondo in ogni parte del mondo: chiamo i
figli ed essi rispondono. Da undici anni sto realizzando un
capolavoro di amore e di misericordia per il trionfo del mio Cuore
Immacolato. Ogni cosa di quanto vi ho detto si attuerà alla lettera:
la Chiesa capirà sempre più come il Movimento Sacerdotale Mariano è
un dono del mio Cuore Immacolato, perché anche con esso voglio darle
la certezza della mia perenne presenza e della mia materna
protezione. (. .) Ma soprattutto dono del mio Cuore Immacolato sarà
la Nuova Pentecoste. Come nel Cenacolo di Gerusalemme gli Apostoli,
riuniti in preghiera con Me, hanno preparato il momento della prima
Pentecoste, così nel cenacolo del mio Cuore Immacolato (e perciò
nei cenacoli dove vi riunite in preghiera), apostoli di questi ultimi
tempi, con la vostra Mamma Celeste, potete ottenere una nuova
effusione dello Spirito Santo. Sarà lo Spirito di Amore, con la sua
potente azione di fuoco e di grazia, a rinnovare dalle fondamenta
tutto il mondo. Sarà Lui, lo Spirito di Amore, con la sua grande
forza di santità e di luce, a portare a nuovo splendore la mia
Chiesa, a renderla perciò umile e povera, evangelica e casta,
misericordiosa e santa. Sarà lo Spirito di Amore, attraverso il
fuoco di innumerevoli sofferenze, a rinnovare tutto il creato, perché
torni quel giardino di Dio, nuovo Paradiso terrestre, in cui Gesù
sarà sempre con voi, come un Sole di luce che ovunque rifletterà i
suoi raggi».
2
febbraio 1984
Presentazione
di Gesù Bambino al Tempio
L'anima
trafitta.
«Nel
momento in cui presento il mio Bambino Gesù al Tempio e il mio Cuore
è ricolmo di materna beatitudine, nel vedere come lo Spirito ha
svelato a due semplici ed anziane creature l’arcano disegno del
Padre, la mia anima viene trafitta dalle parole profetiche che mi
vengono rivolte: "Egli sarà posto come segno di contraddizione,
per la salvezza e la rovina di molti. E una spada trapasserà la tua
anima!". Ecco così svelato anche il profondo mistero della mia
divina e universale maternità. È un mistero di amore. Il mio
Cuore di Madre si apre all'amore in maniera perfetta. Nessun'altra
creatura può ormai possedere una così profonda capacità di amore.
Se l'estensione dell'amore materno può essere misurata dal numero
dei figli, pensate come deve essere grande l'amore della vostra Mamma
Celeste, cui Gesù ha affidato come suoi figli tutti gli uomini.
Quanto grande è il mio amore di Mamma! Esso abbraccia tutti e
ciascuno in particolare, segue ognuno sul suo cammino, partecipa alle
difficoltà, condivide le vostre sofferenze, vi aiuta in tutte le
necessità, vi assiste nei pericoli, vigila nei momenti decisivi,
nessuno mai abbandona o dimentica. Penetrate nel segreto del mio
amore materno e sarete sempre consolati. È anche un mistero di
dolore. Nel momento in cui dal Sacerdote il Bambino Gesù mi è
ritornato tra le braccia e, a quaranta giorni di età, lo contemplo
così bello e con la freschezza di un fiore appena sbocciato, la voce
profetica del vecchio Simeone me lo fa contemplare con la mente già
disteso sulla Croce: allora la mia anima viene veramente trafitta da
una spada. Sono la Madre dall'anima trafitta. Perché anche mie sono
ormai tutte le vostre ferite, o figli, come mie sono state quelle di
mio Figlio Gesù. Vivete giorni di grandi sofferenze che aumentano
sempre di più, specialmente per voi miei prediletti. Il tempo che
vivete è segnato da ferite di ogni genere, causate da un persistente
e generale rifiuto di Dio, da una grande dimenticanza dei vostri
doveri, da un'abitudine diffusa di ignorare e non ubbidire più ai
comandamenti della Legge di Dio. Nella Chiesa la confusione aumenta:
troppo pochi sono quelli che accolgono il mio invito a lasciarsi
formare e condurre da Me con l'umile docilità del mio Bambino Gesù.
Così la tenebra si addensa nelle menti, nei cuori e nelle anime.
Sono la vostra Madre dall'anima trafitta: sono accanto a voi per
chiudere le vostre ferite. Non perdetevi d'animo. Pregate, fate
penitenza, siate piccoli e docili, lasciatevi formare da Me,
lasciatevi portare nel mio Cuore sulle acque tempestose. Coraggio.
Soprattutto oggi la mia anima trafitta vuole riversare su di voi la
pienezza della sua luce e della sua grazia. Vi racchiudo nel mio
Cuore; ogni giorno vi porto al Tempio del Signore e dalle mie braccia
materne vi depongo sul suo altare come vittime da Me preparate e a
Lui gradite, per la salvezza del mondo».
19
Marzo 1984
Solennità
di San Giuseppe
Guardate
al mio sposo Giuseppe.
«Figli
miei prediletti, guardate oggi al mio castissimo sposo Giuseppe che a
tutti voi è di esempio nell'assecondare con amore, con purezza, con
fede e perseveranza il disegno di Dio. Nella vita è stato per Me
sposo casto e fedele, collaboratore prezioso nella custodia amorevole
del Bambino Gesù; silenzioso e provvido lavoratore, attento a non
farci mai mancare i mezzi necessari alla nostra umana esistenza,
giusto e forte nel quotidiano adempimento del compito a Lui affidato
dal Padre Celeste. Quanto amava e seguiva ogni giorno la mirabile
crescita del nostro divin Figlio Gesù! E Gesù lo ricambiava con un
affetto filiale e profondo: come lo ascoltava e lo ubbidiva, come lo
confortava e lo aiutava! Anche in voi, figli prediletti, voglio che
fioriscano quelle virtù, che tanto lo hanno reso perfetto
nell'adempimento del suo provvidenziale disegno. Siano in voi il suo
silenzio e il suo nascondimento, necessari in questi tempi perché
possiate adempiere al disegno che vi ho affidato. Vivete lontano dal
rumore e dal chiasso, dalle grida e dal frastuono da cui venite
sempre più circondati. Mantenete la vostra quiete interiore, in un
silenzioso colloquio con Gesù e con la vostra Mamma Celeste. Non
partecipate mai a spettacoli profani e chiudete gli occhi alle facili
seduzioni del mondo. Sappiate sottrarvi alla sottile tattica di
perversione morale, oggi diffusa, in maniera così subdola e
pericolosa, dalla stampa e dalla televisione. Non sciupate il tempo
davanti al televisore, rubando così preziosi momenti alla preghiera
e all’ascolto della mia parola. Sia anche in voi la sua purezza
verginale, in un distacco che Io voglio più grande da voi stessi,
dalle creature, dalle cose umane, per essere interiormente liberi e
capaci di amare e di adempiere, con fedele perseveranza, qualunque
cosa il Signore vi chiede. Imitate il mio amatissimo sposo Giuseppe
nella sua preghiera umile e fiduciosa, nel faticoso lavoro, nella
pazienza e nella grande bontà. Affidate voi e il mio Movimento alla
sua potente protezione. Come ha saputo difendere la vita minacciata
del Bambino Gesù, così ora difenderà questa mia Opera di amore,
nei momenti in cui dal mio Avversario verrà attaccata e furiosamente
combattuta. Con Lui e con il nostro divin Bambino Gesù, oggi vi
incoraggio e vi benedico».
25
marzo 1984
Festa
dell'Annunciazione di Maria Santissima
Domando
a tutti la consacrazione.
«Guardate
al momento ineffabile dell'Annunciazione da parte dell'Arcangelo
Gabriele, inviato da Dio ad accogliere il mio "sì"
all'attuazione del suo eterno disegno di Redenzione, e al grande
mistero dell'Incarnazione del Verbo nel mio seno verginale, e allora
capirete perché Io vi domando di consacrarvi al mio Cuore
Immacolato. Sì, Io stessa ho manifestato la mia volontà a Fatima,
quando sono apparsa nel 1917. L'ho più volte domandata a mia figlia
Suor Lucia, che si trova sulla terra per adempiere a questa missione
che le ho affidato. In questi anni l'ho insistentemente richiesta,
attraverso il messaggio affidato al mio Movimento Sacerdotale. Oggi
Io nuovamente domando a tutti la consacrazione al mio Cuore
Immacolato. La domando anzitutto al Papa Giovanni Paolo II, primo
figlio prediletto, che in occasione di questa festa, la compie in
maniera solenne, dopo aver scritto ai Vescovi del mondo di farla in
unione con Lui. Purtroppo non da tutti i Vescovi l'invito è stato
accolto. Particolari circostanze ancora non hanno consentito di
consacrarmi espressamente la Russia, come ho più volte domandato.
Come vi ho già detto, questa consacrazione mi sarà fatta, quando
avvenimenti sanguinosi saranno ormai in via di attuazione. Benedico
questo atto coraggioso del "mio" Papa, che ha voluto
affidare il mondo e tutte le nazioni al mio Cuore Immacolato; lo
accolgo con amore e gratitudine e, per esso, prometto di intervenire
ad abbreviare molto le ore della purificazione e a rendere meno
pesante la prova. Ma Io domando questa consacrazione anche a tutti i
Vescovi, a tutti i Sacerdoti, a tutti i Religiosi e a tutti i fedeli.
Questa è l'ora in cui tutta la Chiesa deve raccogliersi nel sicuro
rifugio del mio Cuore Immacolato. Perché vi domando la
consacrazione? Quando una cosa viene consacrata, essa è sottratta
ad ogni altro uso per essere adibita solo a uso sacro. Così è di un
oggetto, quando è destinato al culto divino. Ma può esserlo anche
di una persona, quando essa viene chiamata da Dio a rendergli un
culto perfetto. Comprendete perciò come il vero atto della vostra
consacrazione sia quello del Battesimo. Con questo sacramento,
istituito da Gesù, vi viene comunicata la Grazia, che vi inserisce
in un ordine di vita superiore al vostro, cioè nell'ordine
soprannaturale. Partecipate così alla natura divina, entrate in una
comunione di amore con Dio e le vostre azioni hanno perciò un nuovo
valore che supera quello della vostra natura, perché hanno un vero
valore divino. Dopo il Battesimo siete ormai destinati alla perfetta
glorificazione della Santissima Trinità e consacrati a vivere
nell'amore del Padre, nella imitazione del Figlio e nella piena
comunione con lo Spirito Santo. Il fatto che caratterizza l'atto
della consacrazione è la sua totalità: quando venite consacrati,
ormai lo siete tutti e per sempre. Quando vi domando la
consacrazione al mio Cuore Immacolato, è per farvi comprendere che
dovete affidarvi a Me completamente, in maniera totale e perenne,
perché Io possa disporre di voi secondo il Volere di Dio. Vi dovete
affidare in modo completo, donandomi tutto. Non dovete donarmi
qualcosa e tenere ancora qualcosa per voi: dovete essere veramente e
solamente tutti miei. E poi non vi dovete affidare a Me un giorno sì
e uno no, o per un periodo di tempo, finché voi volete, ma per
sempre. È per sottolineare questo importante aspetto di completa e
duratura appartenenza a Me, vostra Mamma Celeste, che Io domando la
consacrazione al mio Cuore Immacolato. Come la consacrazione deve
essere da voi vissuta? Se guardate al mistero ineffabile che oggi la
Chiesa ricorda, capirete come deve essere vissuta la consacrazione
che vi ho domandato. Il Verbo del Padre, per amore, mi si è
completamente affidato. Dopo il mio "sì", è disceso nel
mio seno verginale. Mi si è affidato nella sua divinità. Il Verbo
eterno, la seconda Persona della Santissima Trinità, dopo
l'Incarnazione, si è nascosto e raccolto nella piccola dimora,
miracolosamente preparata dallo Spirito Santo, nel mio grembo
verginale. Mi si è affidato nella sua umanità, in maniera così
profonda, come ogni figlio si affida alla mamma da cui tutto si
attende: sangue, carne, respiro, cibo e amore per crescere ogni
giorno nel suo seno e poi - dopo la nascita - ogni anno sempre
accanto alla madre. Per questo come sono Madre dell'Incarnazione,
sono anche Madre della Redenzione, che qui ha già il suo mirabile
inizio. Eccomi perciò intimamente associata a mio Figlio Gesù;
collaboro con Lui alla sua opera di salvezza, durante la sua
infanzia, l'adolescenza, i trent'anni della sua vita nascosta a
Nazareth, il suo ministero pubblico, durante la sua dolorosa
passione, fino sulla Croce, dove offro e soffro con Lui e raccolgo le
sue ultime parole di amore e di dolore, con le quali mi dona come
vera Madre a tutta l'umanità. Figli prediletti, chiamati ad imitare
in tutto Gesù, perché siete i suoi Ministri, imitatelo anche in
questo suo completo affidamento alla Mamma Celeste. Per questo vi
domando di offrirvi a Me con la vostra consacrazione. Potrò essere
per voi Madre attenta ed interessata a farvi crescere nel disegno di
Dio, a realizzare nella vostra vita il grande dono del Sacerdozio cui
siete stati chiamati; vi porterò ogni giorno ad una sempre migliore
imitazione di Gesù, che deve essere il vostro unico modello e il
vostro più grande amore. Sarete suoi veri strumenti, collaboratori
fedeli della sua Redenzione. Oggi questo è necessario per la
salvezza di tutta l'umanità, così ammalata, lontana da Dio e dalla
Chiesa. Il Signore può salvarla con un intervento straordinario del
suo Amore misericordioso. E voi, Sacerdoti di Cristo e miei figli
prediletti, siete chiamati ad essere gli strumenti del trionfo
dell’Amore misericordioso di Gesù. Oggi ciò è indispensabile
per la mia Chiesa, che deve essere guarita dalle piaghe
dell’infedeltà e dell'apostasia, per tornare a rinnovata santità
e al suo splendore. La vostra Mamma Celeste vuole guarirla
attraverso di voi, miei Sacerdoti. Lo farò presto, se mi lascerete
operare in voi, se vi affiderete, con docilità e con semplicità,
alla mia misericordiosa azione materna. Per questo ancora oggi, con
accorata implorazione, domando a tutti di consacrarvi al mio Cuore
Immacolato».
20
aprile 1984
Venerdì
Santo
Accanto
a ogni altare.
«Sono
la vostra Mamma, tanto addolorata. Mi trovo accanto a mio Figlio
Gesù, nel momento che sale al Calvario, sfinito da un'immensa
sofferenza e dal peso della Croce, che porta con mansuetudine e con
amore. I piedi lasciano sul terreno impronte di sangue, le mani
stringono la croce che pesa sulla spalla piagata, il corpo è
lacerato e contuso dalla terribile flagellazione subita, dal capo
scendono rivoli di sangue che escono dalle ferite aperte dalla corona
di spine. Che fatica fa Gesù a salire: quale sofferenza gli procura
ogni passo che fa verso la cima del Calvario! Barcolla, si ferma, è
scosso dai fremiti della febbre e dal dolore, si china come per
raccogliere nuove energie: non ce la fa più e cade per terra. Ecco
l'Uomo. Ecco, figli, il vostro Re. Vorrei raccoglierlo con lo
slancio del mio cuore di Mamma, aiutarlo con la forza del mio dolore,
sorreggerlo con il conforto della mia presenza. Lo accarezzo con il
gemito della mia preghiera, lo accompagno con l'angoscia di una madre
ferita, lo conduco verso la vetta del Golgota sul mio Cuore
Immacolato, ormai unito al suo in un'unica offerta al Volere del
Padre. Gli sono accanto quando lo spogliano delle sue vesti e, con
gesto di mamma compreso e accolto dai carnefici, dono il mio candido
velo perché venga protetto nel suo pudore; lo guardo quando lo
distendono sul patibolo. Sento il martello sui chiodi che gli
trapassano le mani e i piedi; mi penetra l'anima il terribile urto
della Croce nel terreno, che lo fa sobbalzare dal dolore. Sono sotto
la Croce, in questo Venerdì Santo, a vivere assieme a mio Figlio le
lunghe e terribili ore della sua Passione. Mi avvolge, come in un
manto, la pace che scende dal suo Corpo immolato; come un fiume di
grazia mi invade e mi sento aprire ad una immensa capacità di amore.
La mia anima si schiude ad una nuova e più grande vocazione materna,
mentre il mio Cuore Immacolato raccoglie ogni goccia preziosa del suo
dolore durante le ore dell'agonia. Questo Venerdì Santo ha
veramente illuminato ogni giorno, che il Signore vi ha concesso, del
vostro terreno peregrinare, o miei figli, perché in questo giorno
siete stati redenti. Guardate tutti a Colui che oggi hanno trafitto.
Lasciatevi lavare dal suo Sangue, penetrare dal suo amore, generare
dal suo dolore, nascondere nelle sue piaghe, riparare dal suo
riscatto, redimere dal suo nuovo ed eterno Sacrificio. Questo
Venerdì Santo si ripete quando Gesù ancora si immola per voi, anche
se in maniera incruenta, nel Sacrificio della Santa Messa.
Misticamente si rinnova per voi il dono supremo di questa giornata.
Ma, accanto a Gesù che si immola, si ripete anche l'offerta dolorosa
della vostra Mamma Celeste, che è sempre presente accanto ad ogni
Altare su cui si celebra la Santa Messa, come lo è stata durante
questo lungo e doloroso Venerdì Santo. Sia grande e irresistibile
la vostra fiducia. Il male, ogni male, e lo Spirito del male, Satana,
vostro Avversario fin dal principio, è stato vinto e ridotto ormai a
perpetua schiavitù. Il suo grande agitarsi di oggi non vi spaventi,
non vi turbi. Vivete nella gioia e nella pace di Gesù, dolce e
mansueta vittima, offerta sulla Croce al Padre, come prezzo del
vostro perenne riscatto. Ora che il buio è nuovamente sceso sul
mondo e la notte avvolge l'umanità smarrita, in questo suo Venerdì
Santo, guardate a Colui che hanno trafitto per capire come la
vittoria sul male, sull’odio e sulla morte vi è ormai stata per
sempre ottenuta dalla forza dell’amore misericordioso di Gesù,
vostro Divin Redentore».
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