1983 - SPALANCATE LE PORTE A CRISTO!
1983
(Anno
Santo straordinario della Redenzione)
Spalancate
le porte a Cristo!
1
gennaio 1983
Festa
di Maria Santissima Madre di Dio
Madre
della speranza.
«All'inizio
di quest'anno, la Chiesa guarda a Me con fiducia e mi venera nel
mistero della mia divina e universale Maternità. Ed in mezzo alle
innumerevoli sofferenze del momento presente, alle molte
inquietudini, alle minacce che incombono sul vostro futuro, alzate lo
sguardo alla vostra Mamma Celeste, come alla fonte della misericordia
divina e come grande segno di speranza per voi. Io sono la Madre
della Speranza. Questa è la virtù teologale che deve essere
particolarmente vissuta nelle sanguinose ore della purificazione. In
quante maniere il mio Avversario cerca di portarvi allo
scoraggiamento, per rendervi così inoffensivi e dare meno vigore
alla forza della mia schiera vittoriosa! Non temete, perché Satana è
già stato vinto da Gesù, ed ogni sua apparente vittoria prepara per
lui una nuova, reale, grande sconfitta. Se ancora l'odio insanguina
le vostre strade, se il peccato ricopre di ghiaccio l'anima e il
cuore di molti, se l'umanità non ritorna sulla strada dell'amore, se
la ribellione a Dio si fa ogni giorno più forte, sia ancora più
grande la vostra fiducia nella misericordia del Padre Celeste e
guardate a Me come segno della vostra speranza. Sono la Madre
dell'amore e della Grazia, del perdono e della misericordia e perciò,
all'inizio di questo anno, segnato da importanti avvenimenti nel
disegno della Provvidenza, Io percorro le strade deserte del mondo
per spargere nel cuore dei miei figli semi di pentimento, di bontà e
di speranza. C'è tanto bisogno oggi di luce e di conforto, c'è
tanta necessità, in questi tempi, di consolazione e di materno
incoraggiamento per tutti i miei figli. Guardo, con addolorata
pietà, all'innumerevole schiera dei miei figli peccatori, ai giovani
sedotti e traditi dalla società in cui vivono, agli adulti resi
schiavi dall'egoismo sfrenato e dall’odio, ai figli della Chiesa
resi pigri dalla indifferenza e dalla mancanza di fede. A tutti oggi
ripeto: Io sono la Madre della vostra Speranza. Non vi scoraggi il
grande gelo che ricopre il mondo, perché ogni giorno Io spargo
ovunque semi di vita e di risurrezione. Io sono l'alba che precede
il Sole, sono l'aurora che dà inizio al nuovo giorno, sono la Madre
della santa letizia. Vivete nella gioia di sentirvi amati da Dio,
che vi è Padre, portati dallo Spirito come figli, sorretti da Gesù
come tanti suoi piccoli fratelli. Nella gioia di vivere nel Cuore
della Santissima Trinità e di trovarvi al sicuro nel giardino del
mio Cuore Immacolato, iniziate questo nuovo anno per viverlo tutti
insieme con me».
2
febbraio 1983
Presentazione
di Gesù Bambino al Tempio
Vi
domando una infanzia spirituale.
«Se
guardate con amore al mistero che oggi la Chiesa ricorda, figli
prediletti, imparate come deve essere vissuta la consacrazione che mi
avete fatto. Il Bambino Gesù che, a quaranta giorni, presento,
assieme a Giuseppe mio castissimo Sposo, al Tempio del Signore, è il
vero Dio, il nostro Salvatore, il Messia da tanto tempo atteso. Come
mamma l'ho generato a questa vita terrena, ma è Lui l'autore della
vita, perché è il Creatore. Io, col mio "sì", gli ho
consentito di entrare nel tempo, ma Lui è al di fuori del tempo,
perché è eterno. Lo stringo fra le mie braccia e lo sorreggo, ma è
Lui il sostegno di tutto, perché è onnipotente. Lo porto al Tempio
di Gerusalemme in adempimento della divina Scrittura, ma è Lui la
fonte della Rivelazione, perché è l'eterna Parola. Il Verbo del
Padre, Dio creatore, onnipotente e onnisciente, ha voluto rivestirsi
di debolezza e si è imposto il limite del tempo, si è assunto la
fragilità della natura umana, è nato da Me. Come ogni bambino ha
provato tutte le necessità. Quante volte, mentre lo baciavo con
tenerezza di mamma, gli dicevo: "Eppure tu sei il bacio eterno
del Padre". E mentre lo accarezzavo, pensavo: "Tu sei la
divina carezza che rende beate le anime". Mentre gli indossavo i
piccoli vestiti, sussurravo: "Sei tu che vesti di fiori la terra
e di astri l'immenso universo". E mentre lo nutrivo, gli
cantavo: "Sei tu che provvedi di cibo i viventi". Quando
gli dicevo con amore materno: “Figlio mio!" adorando con
l'anima, lo pregavo: "Tu sei il Figlio del Padre, suo eterno
Unigenito, sua Parola vivente. ." Oh! penetrate oggi il mistero
ineffabile dell'infanzia di mio Figlio Gesù, che porto fra le mie
braccia al Tempio del Signore, se volete camminare sulla strada
dell’infanzia spirituale che vi ho tracciato. Su questa strada
tutti devono camminare, anche chi è cresciuto in età e occupa posti
importanti; anche chi è dotto, perché formato attraverso anni di
studio e di esperienza; anche chi è ricco culturalmente ed è
chiamato ad esercitare compiti di grande responsabilità. Accanto
alla vostra crescita umana, che si sviluppa col trascorrere degli
anni, vi domando una infanzia spirituale, una interiore piccolezza,
che vi conduca a rivestirvi dell'umiltà e della stessa fragilità
del mio Bambino Gesù. Voglio in voi un cuore candido di bimbi, che
non conosca egoismo e peccato, aperto all’amore ed alla donazione,
che tutto si attende dal Padre Celeste per tutto donare. Voglio in
voi una mente vergine di fanciulli, ancora chiusa all'insidia
dell'inganno e della doppiezza e che si apre come un fiore per
ricevere il raggio della scienza, della verità e della sapienza.
Voglio in voi una volontà docile di piccoli, come fragile creta,
pronta a farsi formare con abbandono e fiducia; una volontà che deve
essere plasmata dal bene e dal vero e si irrobustisce nel tendere al
buono e al bello. Oh! questa via della infanzia spirituale deve
essere necessariamente da voi percorsa, figli prediletti, se volete
vivere in maniera perfetta la consacrazione al mio Cuore Immacolato.
Soltanto così vi posso portare, come il mio Bambino Gesù, ed
offrirvi nel tempio del Signore alla realizzazione del suo disegno di
amore e di misericordia che ha su di voi per la salvezza di tutti i
miei figli sparsi nel mondo».
11
febbraio 1983
Festa
della Madonna di Lourdes
Amatevi
fra voi.
«"Venite
in processione!", ho detto alla semplice fanciulla Bernadette,
quando le sono apparsa nella povera Grotta di Massa bielle. Perché
ho fatto questa richiesta? Perché voglio che tutti i miei figli
camminino insieme, uniti nella preghiera e nell'amore. Oggi il mio
Avversario tenta in tutte le maniere di dividervi, di isolarvi, di
mettervi gli uni contro gli altri. Lui, che fin dal principio è il
padre della menzogna ed il seminatore dell’odio, cerca di rompere
sempre più la vostra fraterna unità. Così spesso - anche sotto
speciose parvenze di bene - gli uni si mettono contro gli altri,
gruppi lottano contro altri gruppi, in una continua ricerca di
affermazione che rende infecondi tanti sforzi di bene. Voglio che
voi camminiate insieme verso di Me, perché sono la Mamma di tutti e
perciò voglio formarvi insieme alla preghiera, alla penitenza, al
vostro reciproco amore. Mai come in questi tempi diventa necessario
vivere il comandamento nuovo datavi da Gesù la sera del Giovedì
Santo, durante la sua ultima Cena: "Amatevi fra voi, come Io vi
ho amato". Vi voglio formare all'amore reciproco e scambievole.
È necessario dare questa testimonianza di carità ecclesiale che
tutti vi unisca nella perfezione dell'amore, per controbattere la
tattica di divisione e di isolamento usata dal mio Avversario. Venite
tutti a Me, percorrendo la strada difficile del vostro tempo,
pregando insieme, lodando insieme e amandovi fra voi. Venite dunque
a Me non isolati e divisi, ma in processione, rafforzando chi è
debole, conducendo chi si ferma. Venite a Me, perché desidero
condurvi, tutti uniti, a mio Figlio presente nell'Eucaristia. Gesù è
presente nel sacramento eucaristico per aiutarvi a costruire questa
vostra unità, per darvi l’esempio di come si deve amare nella
perfetta donazione verso tutti i fratelli. Venite dunque, insieme, a
Me, perché vi possa condurre a Gesù nel sacramento eucaristico, che
vi attende nella sua silenziosa immolazione, realmente presente fra
tutti voi in tutti i Tabernacoli della terra. Allora potrete
compiere quanto Io vi sto domandando per la realizzazione del mio
materno disegno di salvezza».
5
marzo 1983
Primo
sabato del mese e di quaresima
Il
cammino della penitenza.
«Figli
prediletti, seguitemi sulla via della penitenza. Le armi con cui
dovete combattere la mia battaglia sono quelle della preghiera e
della penitenza. Oggi voglio indicarvi il cammino della penitenza,
che deve essere percorso da ciascuno di voi. La prima tappa è
quella della rinuncia e del rinnegamento di sé. Occorre rinunciare
a se stessi, a tutti gli attaccamenti disordinati e alle passioni, ai
desideri smodati, alle ambizioni. Anche nel vostro lavoro apostolico
non cercate mai il successo e la umana approvazione, ma amate il
nascondimento, l'apostolato fatto nel silenzio, nella umiltà, nel
quotidiano e fedele adempimento del vostro dovere. In questo modo
può essere mortificato l'egoismo, che è il pericolo più grande per
voi, l’insidia più facile ed abituale con cui il mio Avversario
tenta di impedire il vostro cammino. Allora diventerete
interiormente liberi e vi sarà facile vedere nella luce la Volontà
di Dio e vi troverete nella posizione più adatta per compierla alla
perfezione. La seconda tappa è quella di portare bene la propria
croce. Questa croce è costituita dalle difficoltà che si incontrano
quando si vuole adempiere la sola Volontà di Dio, perché ciò
comporta l'impegno di una quotidiana fedeltà ai doveri del proprio
stato. È la fedeltà a fare con perfezione anche le cose più
piccole; a compiere ogni cosa con amore; a vivere ogni momento della
giornata nell'adempimento del divino Volere. Questa seconda tappa
della sofferenza come è preziosa soprattutto per voi, miei figli
prediletti! In essa venite configurati a Gesù crocifisso e questa
interiore crocifissione si compie ogni giorno e in ogni momento
della vostra giornata sacerdotale: nel momento della preghiera,
tanto necessaria e che deve essere il centro della vostra vita; nel
momento così prezioso della celebrazione della Santa Messa, ove con
Gesù anche voi venite interiormente immolati per la vita del mondo;
nella fedeltà ai doveri sacerdotali propri del ministero di
ciascuno; nella evangelizzazione, nella catechesi,
nell'insegnamento, nell'apostolato della carità, nell'incontro con
ogni persona, specialmente con chi è più povero, con chi è più
solo ed emarginato, con chi si sente respinto e rifiutato da tutti.
Nel vostro apostolato sacerdotale non cercate mai di compiacere voi
stessi o di ottenere qualche tornaconto: donatevi sempre a tutti con
inesauribile forza di amore e non vi fermi la ingratitudine, non vi
ostacoli la incomprensione, non vi attardi l'indifferenza e non vi
stanchi la mancanza di corrispondenza. È soprattutto dalla vostra
sofferenza sacerdotale che le anime possono essere da voi generate
alla vita di grazia ed alla salvezza. La terza tappa è quella di
seguire il mio Figlio Gesù verso il Calvario. Durante la sua vita,
con il desiderio e con lo sguardo, quante volte lo trovavo mentre si
volgeva verso Gerusalemme, ove sarebbe salito per essere tradito,
catturato, giudicato dai suoi, condannato, flagellato, incoronato di
spine e crocifisso. Quanto desiderava Gesù questo momento:
camminava sempre verso la consumazione della sua Pasqua di amore e di
immolazione per voi. Allora anche voi, miei prediletti, che siete i
suoi sacerdoti, siete chiamati a seguirlo ogni giorno verso la
consumazione della vostra immolazione pasquale per la salvezza di
tutti. Non perdetevi mai di coraggio. Oggi le voci di condanna sono
per voi le grida di chi vi rifiuta e vi contesta. I peccati
commessi, giustificati e non più riparati sono per voi i dolorosi
flagelli. L'errore che minaccia di allontanare dalla fede moltissime
anime è per voi la corona di spine. Il restare oggi fedeli alla
vocazione è seguire il duro percorso del Calvario. Gli ostacoli che
oggi trovate nel rimanere uniti ed obbedienti in tutto al Papa ed
alla Gerarchia a Lui unita, le incomprensioni da parte anche dei
vostri confratelli, il senso di emarginazione di cui spesso siete
circondati sono per voi le dolorose cadute. Ma l'affidarvi al mio
Cuore Immacolato, con la vostra consacrazione, è oggi per voi
l’incontro con la vostra Mamma tanto addolorata. Insieme, da ora,
proseguiamo nella perfetta imitazione di Gesù, che vi invita a
seguirlo sulla via della Croce. Alcuni di voi dovranno versare anche
il proprio sangue, nel momento conclusivo di questa sanguinosa
purificazione. Figli prediletti, eccovi allora indicato il cammino
che dovete percorrere per giungere ad una vera esperienza di
conversione. È il cammino semplice ed evangelico, che vi ha
tracciato mio Figlio Gesù quando vi ha detto: “Chi vuol venire
dietro a Me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua Croce e mi
segua!". Su questa strada, evangelica e sacerdotale, vi vuole
condurre la vostra Mamma Celeste».
25
marzo 1983
Annunciazione
del Signore e apertura dell'Anno Santo della Redenzione
Spalancate
le porte a Cristo.
«Figli
prediletti, vivete oggi questo momento di grazia che il Cuore di Gesù
ha preparato per voi. È la sua festa. Oggi adorate il mistero
della Sua venuta fra voi. Il Verbo eterno del padre assume, nel mio
seno verginale, la sua natura umana che gli consente di diventare
uomo come voi, vero vostro fratello. In questo momento l'umanità è
redenta, la debolezza è sostenuta, la povertà è nobilitata e ad
ogni uomo viene spalancata la porta della sua vera, soprannaturale,
divina grandezza. Ma è pure la mia festa. La festa del Figlio,
concepito in Me per opera dello Spirito Santo, è anche quella della
Madre che lo genera, conservando per sempre l'incanto ineffabile
della perpetua verginità. Il suo "sì" di Figlio al Padre
e il mio "sì" di Madre al Figlio ci uniscono insieme,
ormai per sempre, nella perfetta attuazione del divino Volere:
"Poiché né olocausti, né sacrifici hai gradito, allora Io ho
detto: Vengo, o Dio, a fare la tua Volontà". Ma, oggi, è pure
la vostra festa, o figli. Nello stesso istante in cui il Verbo
s'incarna nel mio seno verginale, per ciascuno di voi si rende reale
e concreta la possibilità di diventare veri figli di Dio, fratelli
di Gesù e di ricevere il grande dono della sua Redenzione. Nel
momento stesso dell'incarnazione anch'Io divento per tutti voi vera
Madre, nell'ordine soprannaturale, della vostra vita divina. Per
questo oggi - seguendo un'ispirazione dello Spirito Santo, avuta in
un intenso momento di preghiera - il "mio" Papa apre la
Porta Santa e dà inizio all'Anno Giubilare della Redenzione. La
redenzione ha il suo inizio nel momento dell'incarnazione di Gesù,
prosegue durante tutta la sua esistenza e raggiunge il culmine nel
sacrificio, del suo Corpo per voi donato e del suo Sangue versato per
voi, che si compie sulla vetta del Calvario e si rinnova ancora
misticamente sull’altare. Corrispondete tutti a questo periodo
straordinario di grazia, che l'amore misericordioso di Gesù ha
preparato per questa generazione così lontana e pervertita, così
ribelle e minacciata, così dominata da Satana e dagli spiriti del
male, e perciò immensamente bisognosa di essere salvata. Quest'Anno
Santo diventa l'estremo tentativo del Cuore divino di Gesù e del mio
Cuore Immacolato per farvi tutti camminare sulla strada del ritorno a
Dio, in un sincero pentimento dei vostri peccati e con un serio
impegno di conversione, che vi conduca ad operare nella giustizia e
nella carità, nella bontà e nella donazione, per il bene di tutti.
Ora diventa urgente il mio materno richiamo che, attraverso voi, miei
prediletti, Io voglio rivolgere a tutti i miei figli. Ai miei poveri
figli smarriti, perché sedotti dall'ateismo che domina ovunque e che
vivono in un continuo ed ostinato rifiuto di Dio, dico con voce
supplichevole: "Tornate al Dio della vostra salvezza e della
vostra pace!”. Ai miei poveri figli peccatori, sedotti dal male,
dall'odio e dalla violenza, ripeto con accorato lamento di Madre:
"Tornate a Dio, che vi attende con l'amore di un padre;
lasciatevi lavare dal Sangue prezioso e purificare dalla infinita
misericordia di mio Figlio Gesù!". Ai figli della Chiesa, che
vive oggi il momento della sua agonia e della sua passione
redentrice, ripeto il mio materno invito a camminare sulla strada
dell'amore e dell'unità, della fedeltà e della santità, della
preghiera e della penitenza. A tutta l'umanità, con la forza di una
madre angosciata, che vede il pericolo mortale che la minaccia,
voglio gridare: "Spalancate le porte a Cristo che viene. Lui
solo è Dio con voi. Lui solo è il vostro Redentore. Lui solo è il
vostro Salvatore". Se accogliete il mio invito, verrà presto a
voi la nuova era di giustizia e di pace, ed il mio Cuore Immacolato
avrà il suo trionfo nel vedervi tutti incamminati sulla strada della
glorificazione del Padre, dell'imitazione del Figlio e della piena
comunione con lo Spirito Santo».
1
aprile 1983
Venerdì
Santo
Tutto
è compiuto!
«"Tutto
è compiuto". Sono le ultime parole prima del forte grido con
cui mio Figlio Gesù ha reso lo spirito. Restate oggi con Me sotto
la Croce, figli prediletti, per comprendere il significato di queste
sue parole. È il Venerdì Santo. È il giorno della sua passione e
della sua morte sulla Croce; è il momento prezioso della vostra
redenzione. Entriamo nell'intimo del Cuore di Gesù per assaporare
l'amarezza della sua anima e per penetrare il mistero profondo della
sua immolazione. Tutto è compiuto nell'attimo in cui il suo Corpo è
immolato ed il suo Sangue è versato per voi. Tutto fu ordinato,
nella sua vita, a questo supremo momento: ogni giorno della sua
terrena esistenza, quanto ha desiderato consumare questa sua Pasqua
di passione e di morte per voi! Oggi mi trovo sotto la Croce sulla
quale mio Figlio vive la sua tremenda agonia, con accanto Giovanni
che tutti vi rappresenta. In unione di anima con Gesù, a cui sono
intimamente associata nella sua opera redentrice, percorriamo insieme
i momenti che lo hanno condotto al suo perfetto compimento. Il
gioioso momento della Annunciazione quando il Verbo del Padre,
incarnandosi nel mio seno verginale, ha assunto quel Corpo per Lui
preparato e che gli ha consentito di incominciare subito la sua
preziosa opera di Redenzione. Il giorno radioso del suo Natale nella
povera capanna di Betlemme quando, nel suo tenero corpo di bimbo, Io
intravvedevo i segni del vero Agnello di Dio chiamato ad offrirsi in
sacrificio perfetto per la salvezza del mondo. Gli anni sereni della
sua infanzia dopo il ritorno dall'esilio sofferto in Egitto, quando
lo contemplavo ogni giorno aprirsi come un fiore al sole della
bellezza, della grazia e della divina sapienza. I lunghi anni della
sua adolescenza, mentre vedevo crescere il suo corpo in cui si
rifletteva la sintesi di ogni umana perfezione, proteso al lavoro di
ogni giorno e segnato dal sudore e dalla fatica. Oh! spesso con
l'anima contemplavo già le sue mani ed i suoi piedi trapassati dalle
ferite, il suo corpo cosparso di sangue. Ed allora mi chinavo su di
Lui con rinnovata tenerezza di mamma. I brevi anni della sua vita
pubblica, in cui a tutti annunciò il Vangelo di salvezza, mentre
guariva e perdonava, chiudeva ferite e risanava da malattie, mentre
perdonava i peccati e compiva innumerevoli miracoli. Quante volte,
accanto a Me, sua mamma cui tutto confidava, con lo spirito si
giungeva assieme sulla cima del Calvario e si viveva il momento del
suo doloroso commiato! " Tutto è compiuto". E Gesù
cercò di preparare i suoi discepoli allo scandalo di questo momento:
"Il Figlio dell’uomo dovrà salire a Gerusalemme, dove sarà
consegnato nelle mani dei pagani e verrà sputacchiato, flagellato,
condannato, crocifisso, ma il terzo giorno risorgerà". Ora lo
guardo appeso alla Croce e vedo le sue mani ed i suoi piedi
squarciati da orrende ferite, la corona di spine aprirgli nel capo
rivoli di sangue che scendono e sfigurano il suo volto. Mentre il
suo Corpo viene scosso dai forti tremiti della febbre e dell'agonia,
le sue labbra si aprono ancora per le sue ultime parole: "Tutto
è compiuto". La Volontà del Padre è ormai fatta. Ogni
circostanza della sua vita è stata orientata a questo perfetto
compimento. La sua Opera qui si riassume in un gesto cui tutto fu
sempre ordinato: nel dono divino, ineffabile e prezioso della sua
Redenzione. Come Lui, anche voi, miei figli prediletti, siete da Me
preparati a questo supremo momento, perché il disegno del Padre si
compia in questa nuova ora di passione redentrice per la Chiesa.
Ogni cosa nella vostra vita ha questo profondo significato. Leggete
con Me, Madre Addolorata, nel libro sigillato della vostra esistenza:
in essa tutto è stato da Dio preparato e da Me ordinato con amore,
come ho fatto con mio Figlio Gesù. Posso così aiutare anche voi a
compiere oggi il volere del Padre. Amate tutti con cuore aperto e
generoso, risanate da malattie, chiudete ferite profonde, donate la
grazia e la pace, rimettete i peccati. E preparatevi a salire con Me
il vostro Calvario (..)».
3
aprile 1983
Pasqua
di Risurrezione
Nulla
turbi la vostra pace.
«Gesù
è risorto, alleluia! La gioia che ha provato il mio cuore quando
Gesù è entrato nella piccola camera ove mi trovavo e, nello
splendore divino del suo Corpo glorioso, si è chinato a baciare la
sua Mamma sul volto, mentre Io, adorandolo profondamente, cospargevo
di lacrime di gioia i segni delle sue piaghe luminose, oggi la
comunico a te e a tutti i tuoi fratelli Sacerdoti e miei figli
prediletti: "Pace a te, pace a voi", vi ripeto con mio
Figlio risorto. Nulla turbi questa vostra pace: - non il mondo in
cui vivete, ribelle a Dio, pervertito e in mano del maligno: Gesù
ormai ha vinto il mondo; - non la Chiesa oscurata e divisa, dove
entra la idolatria e l'apostasia: Gesù ama la sua Sposa di amore
divino, e più che mai le è vicino in questi momenti della sua
purificazione; - non gli avvenimenti che si succedono sconvolgenti,
non le persecuzioni e le lotte fratricide, non il fuoco e il rosso
flagello che già si sta rovesciando sul mondo. Gesù risorto è
vivo fra voi. Lui guida le vicende del mondo e della storia, secondo
il disegno del suo Amore misericordioso, per la salvezza di tutti i
suoi fratelli redenti. Perciò in Gesù, vita e risurrezione, pace a
voi nella gioia pura e soprannaturale. Pace a tutti nel gaudio
pasquale di Cristo. Al Papa, a tutti la mia benedizione nel nome del
Padre glorificato, del Figlio risorto, dello Spirito Santo che vi è
dato in dono».
Pescara,
1 maggio 1983
Festa
di San Giuseppe Lavoratore
Questo
mese di maggio.
«In
questo mese cercate di vivere più intensamente la consacrazione che
avete fatto al mio Cuore Immacolato, figli prediletti: solo così Io
potrò essere venerata da ciascuno di voi. Datemi piccoli fiori di
mortificazione, per consolare il grande dolore vedendo come tutti gli
inviti rivolti alla umanità, perché ritorni al suo Dio, non vengono
accolti. Quanto Gesù è contristato da tanti che camminano sulla
strada del peccato, dell’impurità, della corruzione, dell'egoismo
sfrenato! Offrite a questi miei poveri figli ammalati l'aiuto della
vostra penitenza e della vostra mortificazione. Ogni giorno di
questo mese a Me consacrato donatemi piccoli fiori formati dal
silenzio e dalla docilità, dalla piena disponibilità, dall'umiltà
e dalla pazienza, dalla mansuetudine, dalla vostra rinuncia alle
comodità e ai piaceri dei sensi. Camminerete così sulla strada del
disprezzo di voi stessi, operando in voi quella rinuncia al mondo e
alle sue seduzioni, che costituisce l'impegno più importante assunto
nel giorno della vostra consacrazione battesimale e sacerdotale.
Datemi Corone di Rosari, recitati con più intensità e con maggiore
frequenza. Raccogliete attorno a voi Religiosi e fedeli in Cenacoli
di incessante e fervorosa preghiera fatta con Me. Vi domando,
soprattutto ora, di pregare con fervore e con gioia per mezzo del
Santo Rosario. Esso è l'arma che oggi dovete usare per combattere e
per vincere questa sanguinosa battaglia; è la catena d'oro che vi
lega al mio Cuore; è il parafulmine che allontana da voi e dalle
persone che vi sono care il fuoco del castigo; è il mezzo sicuro per
aver mi sempre a voi vicina. Infine vi domando di rinnovare spesso e
di vivere pienamente la consacrazione al mio Cuore Immacolato e
Addolorato. Entrate al più presto in questo rifugio per essere da
Me difesi. La mia protezione deve essere a tutti sempre più
manifesta, perché i giorni che vivete sono segnati da grandi
sofferenze e aumenta il pericolo di perdersi per tanti miei poveri
figli oggi così minacciati. Questo mese di maggio, a Me
particolarmente consacrato, sia per voi un'occasione preziosa, per
affidarvi a Me con l'offerta di piccoli fiori di mortificazione, con
la recita frequente del Santo Rosario e con il vivere più
intensamente la consacrazione al mio Cuore».
22
maggio 1983
Festa
della Pentecoste
Cieli
nuovi e nuova terra.
«Tutto
sta per compiersi, figli prediletti, che da tanto tempo ho chiamato a
entrare nel mio Rifugio, per assecondare il mio disegno di salvezza e
di misericordia. Per questo vi raccolgo nel Cenacolo del mio Cuore,
per formarvi con Me alla vita di preghiera, all’amore scambievole,
alla donazione, alla santità. In questo nuovo Cenacolo, insieme
invochiamo il dono dello Spirito Santo che, dal Padre e dal Figlio,
attraverso la mia intercessione materna, ancora oggi vuole riversarsi
in pienezza sulla Chiesa sofferente e sull'umanità avvolta dalle
tenebre. Sotto l'influsso della Sua potente opera di Amore, il
deserto di questo mondo potrà essere interamente rinnovato da una
immensa rugiada di grazia e trasformarsi così in quel giardino di
vita e di bellezza, in cui Dio possa ancora riflettersi compiaciuto.
Donaci, o Spirito di Amore, cieli nuovi e nuova terra, dove la
Santissima Trinità venga amata e glorificata; dove gli uomini
possano vivere insieme come in una sola, grande famiglia; dove siano
del tutto guarite le piaghe dell'egoismo e dell'odio, dell'impurità
e dell'ingiustizia. Donaci, o Spirito di Amore, una Chiesa rinnovata
dalla forza irresistibile della tua divina azione che raddrizza ciò
che è storto, piega ciò che è rigido, sana ciò che è ferito,
irriga ciò che è arido e apre ciò che è chiuso. Donaci, o
Spirito di Amore, una Chiesa fedele al Vangelo, annunciatrice della
verità e risplendente di grande santità. Donaci, o Spirito di
Amore, una Chiesa umile, evangelica, povera, casta e misericordiosa.
Con il tuo divino fuoco brucia ciò che in Essa vi è di imperfetto;
rendila spoglia di tanti mezzi umani di potere; liberala dal
compromesso con il mondo in cui vive e che Essa deve salvare; fa’
che dalla sua purificazione esca completamente rinnovata, sempre più
bella, senza macchia e senza rughe, a imitazione di Maria sua Madre
Immacolata e tua Sposa amatissima. Soltanto nel trionfo del mio
Cuore Immacolato, il compito che ho affidato al mio Movimento
Sacerdotale sarà pienamente compiuto».
11
Giugno 1983
Festa
del Cuore Immacolato di Maria
La
Porta del Cielo.
«Il
mio Cuore Immacolato è la Porta del Cielo attraverso cui passa lo
Spirito di Amore del Padre e del Figlio, per giungere a voi e
rinnovare tutto il mondo. Per questo oggi vi invito ad entrare
ancora più dentro, nel profondo di questo mio Celeste giardino;
sarete così rivestiti della luce della Santissima Trinità. Nel mio
Cuore Immacolato il Padre posa su di voi il suo sguardo di
compiacenza, vedendovi formati da Me a glorificarlo in maniera più
perfetta. Il mio compito materno è di aiutare ciascuno di voi a
realizzare in pienezza il disegno del Padre, che vi ha creati per
parteciparvi il suo essere, il suo amore e la sua gloria. Vi aiuto
perciò ad aprirvi al sole dell'amore di Dio, che vi fa crescere nel
bello, nel buono e nel vero. La Gloria di Dio si manifesta, in tutta
la sua divina armonia, attraverso le note ordinate della vostra
esistenza. Quante arcane modulazioni vibrano dai motivi della
preghiera, della sofferenza, del silenzio, di tutte quelle virtù che
devono comporre il poema della vostra esistenza! Nella vita vi aprite
al canto della gloria del Padre, che in voi vuole riflettersi
compiaciuto, mentre dal mistero della sua Paternità venite generati
a nuova pienezza di vita e di gioia. Nel mio Cuore Immacolato il
Figlio vi assimila per rendervi più conformi alla sua immagine e per
associarvi alla sua stessa vita. In questo mio Celeste giardino
avviene il prodigio della vostra trasformazione. Anzitutto è
avvenuto per Me, perché, trovandomi come creta purissima e
docilissima, Gesù mi ha plasmata a sua somiglianza in maniera tanto
perfetta, che nessun'altra creatura può riprodurre la sua immagine,
come ha fatto la vostra Mamma Celeste. È così che da Mamma sono
diventata figlia di mio Figlio; è così che sono divenuta la sua
prima e perfetta discepola; è così che, mentre vi conduco a Gesù,
mi posso anche mostrare a voi come modello da imitare, se volete
giungere a riviverlo nella vostra esistenza. Vi formo a sua
somiglianza nella mente e vi ottengo lo Spirito di Sapienza, che vi
conduce a cercare e ad accogliere, a meditare e a custodire la sua
divina Parola. Così potete vivere il Vangelo con la semplicità dei
piccoli, con la fedeltà dei martiri e con l'eroismo dei santi. Vi
formo nel cuore e vi porto alla pienezza di amore verso Dio, perché
poi possiate amare, con la sua stessa divina carità, tutti i vostri
fratelli. Per questo vi rendo sempre più puri e sensibili,
comprensivi e misericordiosi, miti e compassionevoli, umili e forti.
Ed ogni giorno Gesù entra per la Porta di questo mio Celeste
giardino, per provare la grande gioia di vedersi imitato e rivissuto
da tutti voi, figli miei e suoi piccoli fratelli. Nel mio Cuore
Immacolato lo Spirito Santo vi si comunica in maniera sempre più
grande, per attuare con le vostre anime quella unione di vita e di
amore, che ha realizzato con la vostra Mamma Celeste. E, vedendovi
fra le mie braccia materne, Egli spira su di voi con forza d’amore
per rendervi scintille di fuoco, fiamme di grazia, stelle di santità
e di zelo per rinnovare il firmamento della Chiesa. Vi si comunica
con i suoi sette santi Doni e vi rende strumenti idonei a fare
ritornare il mondo al Dio della misericordia e della salvezza,
preparando il Regno in cui Gesù dominerà col suo divino potere ed
il Padre sarà, da tutta la creazione, perennemente glorificato.
Entrate dunque attraverso la porta celeste del mio Cuore Immacolato,
se volete partecipare al divino prodigio della nuova Pentecoste per
la Chiesa e del completo rinnovamento del mondo».
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